Le attività economiche prevalenti sul
territorio di Zungri sono da sempre l'agricoltura, con la produzione di olio
d'oliva, di legumi, frumento, ortaggi ecc., e l'artiginato, tessitura, cucito
e ricamo le più significative.
Limitata ma pregiata è la
produzione di vino, di formaggio pecorino (il famoso pecorino del
Poro), salumi (nduja, soppessata, capicollo).
L'allevamento di bestiame ha subito
ultimamente una flessione (in passato si teneva proprio a Zungri, il 3 di agosto una delle
più importanti fiere di bestiame della provincia di Vibo Valentia), rimane comunque viva
la tradizione di allevare il maiale, facendogli mangiare gli scarti dei pasti quotidiani e
macellandolo, con metodi artigianali, nel periodo di Natale-Capodanno ottenendo una
pregiata qualità di salumi rivolti principalmente all'autoconsumo.
Zungri è sempre stato un paese con un
forte ed accentuata emigrazione, agli inizi del 1900 la meta era l'America, in particolare
l'Argentina, dove ad oggi esiste una fiorente e numerosa comunità di zungresi, gli
stessi anno fondato nel 1947 l'Associazione Zungresi d'Argentina, gli emigrati
d'Argentina mantengono ancora vive le tradizioni , gli usi e i costumi che hanno appreso
nella loro terra d'origine.
Queste tradizioni, questi usi e costumi
vengono con fierezza riproposti in Argentina (Il 5 agosto si fa la festa della Madonna
della Neve come avviene da sempre anche a Zungri) quasi a stabilire un legame simbolico
con la terra natia, Zungri, che mai hanno dimenticato.
Negli anno 1950-70 l'emigrazione si è
indirizzata verso il Nord Italia, Milano soprattutto, alla ricerca del posto di lavoro che
lo sviluppo delle fabbriche del nord potevano garantire.
Attualmente la tendenza all'emigrazione
sta subendo significativi rallentamenti, ciò grazie al fatto che molti giovani decidono
di continuare gli studi universitari nelle sedi accademiche calabresi (Cosenza, Catanzaro
e Reggio Calabria), ma anche grazie ad una volontà, che si va consolidando fra i giovani,
i quali cercano in tutti i modi di trovare e creare opportunità lavorative nella loro
terra.